Al pari di come è complicato e difficile raccontare l’amore, perché si rischierebbe di sminuire ciò che si prova o non dare il giusto valore all’intensità del sentire, allo stesso modo per me è arduo descrivere il rapporto con il mare. Sin da bambino l’ho vissuto in assoluta libertà, sperimentando la pesca amatoriale.
Inevitabile quindi l’approfondimento e la conoscenza delle specie marine che lo abitano e alcune delle quali sono protagoniste della cucina che propongo e che vivo con lo stesso stato d’animo. Le materie prime sono protagoniste di quei piatti che poi diventano icone di gusto, must del palato e punti di riferimento del mio ristorante Scjabica – Cuoco pescatore. Vivo il mare e le sue materie prime con assoluto rispetto, quasi in modo endemico, al punto da tatuarle sulla pelle affinché l’immagine sia un tutt’uno con ciò che sono io.
Tra le materie prime che ‘frequentano’ la mia cucina c’è il gambero rosso del Mediterraneo, pescato dalla marineria di Scoglitti, marineria storica e di riferimento della provincia di Ragusa. Infatti conosco, da tantissimi anni, la famiglia di pescatori da cui lo compro giornalmente. E ci sono volte, quando ho bisogno di svuotare la mente e sentire sulla pelle il mare allo stato brado, che esco con loro in lunghe battute di pesca. Ogni esperienza è diversa da quella precedente. C’è sempre quell’incognita che cambia gli scenari e conferisce un senso nuovo e del tutto inedito al momento. Ore e ore in cui si attende dopo aver buttato le reti. Si parla, ci si confronta, si trova quell’ispirazione che per giorni e giorni ho rincorso senza risposta, ma soprattutto si impara a conoscere e riconoscere. Io ho scelto il Gambero rosso di Scoglitti per i miei piatti perché ha tutte quelle caratteristiche di gusto, di consistenza, di salubrità, di cromaticità, di morbidezza e densità che mi aiutano ad esprimermi e a osare. Dalla pesca al piatto, è passato un lasso di tempo oggettivamente breve, ma sono carico di tutte quelle sensazioni che ho provato dal calar le reti sino al momento di issarle e poi distribuire nei vari recipienti il pescato, così ho avvertito la forza. Ho ascoltato il mare. Ho scoperto i sapori immediati, genuini, veri e li ho voluti portare nella mia cucina di mare e di libertà! Ecco perché ho documentato il tutto, così da avere uno strumento di divulgazione da condividere insieme voi!